Roccaromana

Situato ai piedi del suggestivo Monte Melito (803 m s.l.m.), una delle cime più imponenti della catena dei Monti Trebulani, il comune di Roccaromana gode di una posizione strategica e di un paesaggio naturale di straordinaria bellezza. Le sue due frazioni principali, Santa Croce e Statigliano, sono luoghi intrisi di storia e cultura, dove le tradizioni locali si tramandano di generazione in generazione, rafforzando il legame tra passato e presente. Questo territorio, caratterizzato da una natura incontaminata e da un forte senso di appartenenza, ha trovato in Paolo di Giovine una figura in grado di rappresentare l’antico spirito di Roccaromana.

Storia

La storia di Roccaromana risale a tempi antichissimi e affonda le sue radici nella distruzione della città di Saticula, un insediamento sannitico di grande importanza, citato da storici come Livio e poeti come Virgilio nelle loro celebri opere. Questa città, situata in una posizione strategica, fu al centro di aspre contese tra i Sanniti e i Romani già attorno al 700 a.C. L’ubicazione esatta di Saticula è ancora oggetto di dibattito tra gli storici moderni: alcune teorie la collocano a ovest del Monte Maggiore, mentre altre la identificano con l’attuale Sant’Agata de’ Goti. In ogni caso, la distruzione della città portò alla nascita di nuove realtà insediative, tra cui il Vicus Statilianus, che con il tempo divenne il fulcro della vita locale.

Torre Normanna

Il progressivo sovraffollamento del Vicus Statilianus costrinse molti abitanti a spostarsi verso le pianure circostanti, dove nacquero i primi casali che, nel corso del tempo, formarono il feudo di Roccaromana, inserito all’interno del Ducato longobardo di Benevento. Questo processo di urbanizzazione si consolidò attorno al 700 d.C., e la costruzione della Torre Normanna nel 1100, sul Monte Castello, segnò l’inizio di una nuova fase storica per Roccaromana. La torre, eretta sui resti di una precedente fortificazione longobarda, aveva una funzione difensiva di primaria importanza e rappresentava un baluardo di resistenza contro eventuali aggressioni.

Il nome “Roccaromana” compare per la prima volta nei documenti ufficiali nel 1101, in un diploma del Principe di Capua Riccardo II, che menziona Adamo de Roccaromana come signore del feudo. Un altro documento rilevante, proveniente dall’Abbazia di Montecassino, testimonia il giuramento del Conte di Teano di difendere l’abbazia da tutti i nemici, eccetto Guaimondo de Roccaromana. La famiglia De Roccaromana governò il feudo fino al 1337, quando subentrarono diverse altre casate nobiliari, tra cui i De Marzano e gli Arcamone nel XVI secolo. L’ultimo signore feudale fu Lucio Caracciolo, che amministrò il feudo fino al 1806, anno in cui le leggi eversive della feudalità, promulgate da Giuseppe Bonaparte, sancirono la fine del sistema feudale.